MODENA, L’AMORE E LA GUERRA – tratto da una storia vera

È il 1932. Nino è un musicista. Nella lavora in un piccolo laboratorio di maglieria e la nonna paterna  è una Sinatra, come il Frank d’oltreoceano. Le loro vite si intrecciano con quelle di Adele e Fernando Pavarotti, genitori di Luciano, la futura voce che riempirà il mondo. La musica è il filo rosso che attraversa le vicende della loro storia che fluisce nel magma degli avvenimenti dolorosi e tragici che investono l’Italia e l’Europa: il crollo della Borsa di New York del 1929, le leggi razziali, l’imperversare della Seconda Guerra Mondiale. Nei periodi di separazione affidano il loro amore a una fitta corrispondenza, circa trecento lettere che si scambiano durante le assenze di lui, che tiene anche un diario. Catanzaro, l’Etiopia, Zagabria sono i  luoghi che compaiono sui francobolli con cui sono affrancate le lettere che lui spedisce a Nella. Quelle di lei partono sempre da Modena, dove è la loro casa. È qui che lei fa fronte alle restrizioni alimentari lavorando alla SIPE, Società Italiana Prodotti Esplosivi. Mentre Adele e Fernando Pavarotti, con il piccolo Luciano, si rifugiano a Carpi, i bombardamenti inducono Nella a sfollare a Guiglia, dove nell’autunno del 1944 arriverà la Linea Gotica. Nelle sue parole prendono corpo la paura e la fame. Una volta riuniti, dovranno affrontare la guerra civile: regolamenti di conti che non conoscono regole.

In un romanzo testimonianza, prende voce, con la potenza trainante della vita, una storia di mezzo dove non ci sono eroi né carnefici, ma persone che affrontano con dignità i problemi di ogni giorno e dove, spesso, le vittime sono innocenti.