Formato | 25×35, 35×50 |
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Peso | 45 gr |
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*valido solo per l'Italia.
€38.00
Ferrovia Porrettana, Anni 30.
Sasso, 3 Luglio 1930: impressionante immagine del più grave disastro ferroviario avvenuto nel corso della sua storia. Il Direttissimo n. 39 partito da Bologna alle 6,20, trainato da un locomotore trifase “E 431” e composto da sei vetture più un bagagliaio, piombò a 60 chilometri orari su un merci in sosta sul primo binario al traino di un “E 550”, composto da una ventina di carri carichi di terraglie.
Per la violenza dell’urto, la prima delle due carrozze viaggiatori di III classe penetra all’interno delle deboli strutture ancora in legno del bagagliaio, sventrandolo: ma, per ironia del destino, proprio in quel bagagliaio viaggiavano molti passeggeri – tra cui numerosi bambini – che per l’affollamento non avevano trovato posto nelle vetture!
Al termine dei soccorsi, si contarono 18 morti (tra cui diversi bambini) e 40 feriti; nessuna conseguenza grave per i macchinisti, se non il fatto che l’aiuto–macchinista dell’E 431, in un primo momento dato per disperso… viene poi ritrovato due giorni dopo, ancora in stato confusionale, che vagava nella stazione di Prato.
L’incidente fu originato da un’inversione di polarità nel collegamento elettrico di un segnale che fu all’origine del “via libera” all’ingresso in stazione del direttissimo… sul quel primo binario anziché sul secondo. (Collezione Artestampa Edizioni, didascalia a cura di Maurizio Panconesi).
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