Ezio Bompani è nato nel 1924 in una famiglia di modeste condizioni, primo di quattro fratelli operaio della Ferrari e poi della Fiat, è entrato qui in contatto con il PCI, al quale si è iscritto nel 1943. Nel 1944 aderì alla Resistenza, entrando nelle formazioni partigiane dell’Appennino modense, dove venne ferito in battaglia.
Bompani ha dedicato tutta la propria vita al lavaro politico, sia come funzionario di partito, sia come amministratore pubblico (nella Giunta del Comune di Modena dal 1960 al 1970), sia come dirigente di organizzazioni quali la Confesercenti, di cui è stato segretario provinciale, regionale e nazionale, l’Associazione dei piccoli proprietari immobiliari (Asppi) della quale è stato segretario nazionale.
Per nove anni, fino al 2014, è stato presidente della Sezione modense dell’Associazione nazionale mutiliati e invalidi di guerra.
È stato attivo testimone, come dirigente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), della memoria dell’antifascismo e della guerra di Liberazione e dei lavori fondanti della democrazia: la pace e la partecipazione attiva alla vita sociale e politica, soprattutto in incontri didattici con le scuole del territorio.
Anche la seconda edizione del volume, presso l’editore Colombini, che nel frattempo ha cessato l’attività, è andata esaurita e si è deciso di procedere a questa terza edizione, nella quale si è inserita l’immagine a pagina 40 di un documento conservato al Museo di Montefiorino, ignoto ai familiari fino al gennaio 2023.
Ezio Bompani è morto il 4 novembre 2019, nella sua abitazione di Modena, poco prima
del suo novantacinquesimo compleanno.