Il gioco può essere una chiave di lettura dell’opera di Maletti e la verità che dietro ogni gioco si cela. Sono i giochi e le fantasie d’infanzia e di maturità, che ritornano spesso negli scatti notturni, onirici e dalla forte impronta immaginifica, che caratterizzano l’opera di questo autore. La scelta di spazi e soggetti insoliti (esseri umani e manichini, animali e bambole, maschere, teschi, strumenti musicali e apparati sacri) a sviluppare e insieme sconcertare elementi ancestrali (la maternità, la follia, la sessualità, il sacro). La luce sospesa, quasi frenata, capace di scolpire una realtà in divenire. L’atmosfera metafisica. La tensione narrativa coglie gli esseri, animati ed inanimati che la popolano, in un’attesa che inevitabilmente li consuma. Ma qui, l’inquietudine profonda e radicale, trova nell’ironia se non una cura, la condizione per esprimere una visione più completa e stratificata. Leggi tutto
E l’ironia cos’è se non “l’occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l’assurdo, il vano dell’esistenza”, come Kierkegaard affermava? E quest’occhio, in tal modo liberato dai canoni delle accademie e delle avanguardie, è in grado di recuperare la propria versione del mondo e restituirla al pubblico.
Questo catalogo propone una sintesi, uno spaccato, del lavoro durato l’arco di un anno e mezzo, un tempo breve che racchiude in una sorta di esplosione creativa, tutta una vita, che ancora ricerca, che ancora brama. E l’età è uno sprone, il più potente che esista: la fretta, il correre, l’agitazione e l’inquietudine (che più di tutte sono coazioni creative). L’entusiasmo che da Maletti traspare è quello di un ragazzo. Forse quell’entusiasmo che il ragazzo aveva smarrito, perduto nel travaglio del dubbio.
Dalla prefazione di GIULIO NEGRINI
“Tanti mi chiedono: che cosa vuoi dire? Io per prima cosa mi dedico all’immagine. È una questione estetica, ma non nel senso di mera bellezza inerte, parlo di quella forza estetica capace di penetrare lo stato naturale di noncuranza e di indifferenza (stato in cui credo ciascuno di noi galleggi spesso, durante la vita). Strappato quel velo il più è raggiunto. Poi viene la riflessione, e qui può persino accadere che il fruitore colga l’autore impreparato riguardo la sua stessa opera. Non deve stupire. Il fotografo, anche non documentarista e legato allo stage come il sottoscritto, si lascia guidare dall’intuito per l’immagine, da una sorta di epifania estetica, la riflessione teorica prima e durante la concezione e la composizione dell’opera è marginale, qualcosa che resta latente nella mente. Ci troviamo, io autore e il fruitore in una condizione non poi dissimile l’uno dall’altro. Entrambi la osserviamo. Io posso conoscerne alcuni segreti, ma altri, provenienti dalla suggestione personale di ciascuno, mi possono venire soltanto dalla visione terza. In un certo senso, si può arrivare a dire che quella del pubblico è una fase ancora costruttiva dell’opera, e non già finale. Non è sterile contemplazione, ma la risposta di una sensibilità ad un impulso.”
MAURO MALETTI
Guglielmo –
Le opere qui contenute sono per me il vero esempio di arte fotografica. Maletti unisce uomo, oggetti e paesaggi, ma mentre gli ultimi due adempiono la loro funzione, gli uomini e donne rappresentate sono l’elemento che diverge dall’ordine e lo trasforma in arte che qui è interpretazione di una situazione, dalla comune alla inusuale.
A tratti straniante, e per questo splendido.
Valerio Sapori –
Non conoscevo questo fotografo, guardando il suo lavoro d lo trovo decisamente interessante. Ha un suo carattere personale. Drammatico, pasionale, mistico ma assolutamente concreto. Bravo
Valerio –
Assolutamente innovativo e interessante. Un focus sulla creatività da cogliere in più sfumature.
Complimenti!
Serena –
Veri e propri attimi catturati attraverso atmosfere oniriche e profonde.
Sono composizioni di oggetti e soggetti umani che si fondono in un’unica entità.
Fabio –
Contrastante e innovativo, regala suggestioni. Molto bello l’uso e il contrasto dei colori.
Olga –
Un uso del colore e una tecnoca fotografica innovativa, sono rimasta rapita già dalla prima immagine. Complimenti
Stefano –
Con le immagini Maletti vuole stupire e fare parlare di sè, scuotere coloro che osservano. Ci riesce grazie a questo libro fotografico assolutamente non convenzionale
Gianni –
non conoscevo questo tipo di fotografia ma ammetto che la trovo molto originale e consiglio di osservare tutti i particolare delle ombre e espressioni, coinvolgono tantissimo e trasmette molte emozioni e sensazioni