Antonio Delfini

Antonio Delfini

Antonio Delfini nasce a Modena nel 1907 da una ricca famiglia di proprietari terrieri. Non compie studi regolari, affidando la propria formazione ai vagabondaggi primaverili nella sua città. Insieme a Ugo Guandalini, il futuro editore Guanda, fonda e dirige (e finanzia) il periodico «L’ariete» di cui l’unico numero uscì nel 1927. Da solo, dal 1928 al 1929, fonda e dirige «Lo spettatore italiano». Nel 1931 pubblica la raccolta di prose Ritorno in città. Inizia a frequentare, mantenendo una perpetua diffidenza, i circoli letterari romani ed entra nel comitato fondatore della rivista «Oggi». Nel 1935, dopo la dolorosa separazione dalla casa di corso Canalgrande a Modena, si trasferisce a Firenze, dove frequenta il caffè delle Giubbe Rosse. Nel 1938 pubblica Il ricordo della basca, raccolta di racconti che, con la lunga introduzione aggiunta nel 1956, gli varrà il premio Viareggio pochi mesi dopo la morte, nel 1963.  Il fanalino della battimonda, La Rosina perduta, Misa Bovetti e altre cronache e Modena 1831. Città della Chartreuse sono gli altri suoi più notevoli lavori narrativi. Come poeta ha pubblicato Poesie dal quaderno n. 1 e le Poesie della fine del mondo. Nel 1982 Einaudi ha dato alle stampe i suoi Diari, con la convincente e appassionata introduzione critica di Cesare Garboli. Sempre per Einaudi è uscito nel 2008 Autore ignoto presenta, una raccolta di prose a cura di Gianni Celati.

 

 

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