Ivo Gavazzi
“La Carriera di un Cuoco d’Oro”
Nato a Roncole Verdi nel 1941, fin da giovane si appassiona alla buona cucina. A 17 anni inizia a lavorare come cuoco, presso alcuni dei più prestigiosi ristoranti italiani, finché a 23 anni ritorna a Busseto per lavorare nel Ristorante Albergo Taverna “I Due Foscari” di proprietà del famoso tenore verdiano Carlo Bergonzi. In questo rinomato ristorante, lo chef Gavazzi crea un piatto che lo porta a vincere, nel 1967, il premio “Cuoco d’Oro” al Concorso di Lecco: sono “Le chicche del nonno”, specialità oggi pluri imitata, ma rimasta con lui senza eguali.
Nel frattempo si crea una famiglia, e apre con il fratello un locale a Busseto, il Ristorante Albergo “Il Sole” (già trattoria stallo ai tempi di Verdi). In questo locale propone piatti verdiani e tradizionali della Bassa parmense.
Durante il periodo in cui ha gestito “Il Sole” (dal 1969 al 1980) Gavazzi continua a partecipare a concorsi culinari aggiudicandosi svariate medaglie d’oro e altri premi. Tra i più importanti ricordiamo “Quarto Concorso Nazionale delle cucine regionali – Expo CT69” (1969), “Concorso per la creazione di piatti nuovi” (1970), “Riconoscimento dell’Accademia Italiana della Cucina” (1973-1974) e “La tavolozza Gastronomica”(1974).
Dopo diversi anni, decide di far conoscere la sua cucina anche nel campo dell’asporto, e crea la prima gastronomia a Busseto, la “Bottega del Culatello”, riproponendo la buona cucina nostrana con i vecchi sapori di una volta. Non accontentandosi di fare solo il cuoco, nel 1989 apre con la figlia, in centro a Busseto, la Pasticceria “Del Portico” (ai tempi di Verdi era stata la “Caffetteria Biffi”). Qui rispolvera vecchie ricette di torte verdiane adattandole ai giorni nostri, quali la rinomata “Torta Torronata”, la “Torta Otello” e i biscottini “W Verdi”.
Per questa sua minuziosa e appassionata ricerca di antichi menu, i giornali e la televisione lo hanno definito “archeologo verdiano”.
Rispulciando nei quaderni di cucina di Ermelinda Berni (cuoca di casa Verdi) ricostruisce, pur trasformandole, tante specialità in uso ai tempi del Maestro.
La creatività non gli è mai mancata. Tra le sue creazioni spicca una serie di scatoline metalliche simili alle tabacchiere di una volta, con dipinti su ognuna i personaggi delle 28 opere verdiane e riempite di dolcetti originali.
Ha partecipato nel frattempo a diverse trasmissioni televisive della RAI e di Mediaset, la prima nel 1969 con un pranzo tutto verdiano.
Durante la celebrazione del Verdi Festival nel 1990, Ivo Gavazzi è stato protagonista di una serata a Palazzo Marchi a Parma con il menu “Colazione con la Duchessa”, dedicato a Maria Luigia, rivisitando le ricette storiche di Carlo Nascia e Vincenzo Agnoletti.
Nel 2002 le sue ricette arrivano in America, dove è stato presentato un suo menu durante le celebrazioni verdiane al “The Verdi Opera Theatre of Michigan”.
Ora ha qui raccolto la sua appassionata esperienza in questo libro originale interamente dedicato ai piaceri della tavola del grande Maestro.