Giacomo Savorgnan

Giacomo Savorgnan

Giacomo Savorgnan di Brazzà e Cergneu

Nasce a Roma il 14 dicembre 1859 dal conte Ascanio, di antica e nobile famiglia friulana, e dalla marchesa Giacinta Simonetti. Formatosi come naturalista e geologo, possiede anche doti di provetto alpinista: scala e fa conoscere diverse cime della Carnia e delle Alpi Giulie, tra cui il Sernio, il Canin e il Jof di Montasio. Dopo la laurea in Scienze naturali conseguita a Roma (1882), può finalmente dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione, i viaggi e le esplorazioni: agli inizi del 1883, in compagnia dell’amico e naturalista friulano Attilio Pecile, partecipa alla terza spedizione che il più noto fratello maggiore Pietro compie nell’Africa equatoriale interna, nella regione del basso corso del fiume Congo. Inquadrato inizialmente in una missione scientifica di supporto, con il compito di riportare in Europa esemplari di fauna, flora e minerali della zona, a Giacomo vengono successivamente affidati veri e propri incarichi esplorativi, che culminano nella perlustrazione del bacino dell’Ogooué e nella risalita del Congo.
Tornato in Europa nel 1886, espone in importanti consessi i risultati scientifici della missione, annotati in diari e illustrati da disegni e fotografie, che gli valgono anche prestigiose onorificenze, tra cui la Legion d’onore francese.
Mai completamente ristabilitosi dalle febbri contratte durante il soggiorno africano, Giacomo muore di scarlattina a Roma, il 29 febbraio 1888.

Giacinta Simonetti Savorgnan di Brazzà

Nasce a Roma nel 1817 dal marchese Filippo Simonetti e da Maddalena Maccarani, erede di un’importante famiglia della nobiltà romana. Rimasta presto orfana di entrambi i genitori e affidata alla tutela della nonna materna – Orsola Priuli Maccarani -, sposa ancora adolescente il conte Ascanio Savorgnan di Brazzà, che le dà sedici figli, di cui tre morti prematuramente.
Donna intelligente e raffinata, frequentatrice dei salotti romani, protettrice di artisti e intellettuali, Giacinta non esita ad alienare una parte dell’ingente patrimonio immobiliare avito allo scopo di finanziare le spese sopportate per le esplorazioni africane dai figli, in particolare da Pietro.
Instancabile sostenitrice delle imprese di Pietro e Giacomo, delle quali vuole essere sempre tenuta al corrente, Giacinta si impegna nel farne conoscere e valorizzarne la portata, inviando notizie provenienti dall’Africa alla Società geografica italiana e a quella francese. Muore a Roma nel 1907.

Marianna Savorgnan di Brazzà e Cergneu

Sorella di Pietro e di Giacomo. Pur essendo segretamente innamorata di Charles de Chavannes, uno dei più stretti collaboratori di Pietro, rinuncia alla dote e resta nubile per finanziare le imprese dei due esploratori. Nella villa paterna di Soleschiano, in Friuli, ospita numerosi ex schiavi africani affrancati da Pietro, che avvia all’alfabetismo. Muore nel 1899.

 

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